Biologico: l’Umbria cresce
I dati resi noti agli inizi di Ottobre 2020 mostrano una tendenza di crescita generale del segmento biologico dell’agricoltura italiana, non solo in termini di superfici utilizzate, ma anche al livello occupazionale. Infatti, i quasi 2 milioni di ettari e i numerosi operatori biologici (più di 80 mila) mostrano un processo di consolidamento decennale, il quale ha portato ad un incremento di 897 mila ettari a partire dal 2010 (+78,9%) e, nello stesso arco di tempo, di 29 mila aziende agricole. Nell’ultimo anno sono stati 35 mila gli ettari in più di superfici bio, che equivalgono ad un incremento nell’ordine del 2%.
Esso risulta piuttosto contenuto, specie se si effettua il confronto con le variazioni in termini percentuali di Regioni come Umbria, Emilia-Romagna, Veneto e P.A. Trento.
Proprio l’Umbria sta vivendo un periodo di dinamicità nel settore, evidenziato non solo dalla crescita della superficie dell’ultimo anno, ma anche dall’aumento degli operatori biologici, gran parte dei quali, come si vedrà in seguito, rappresentati dai produttori esclusivi. Inoltre, i numeri mostrano una ripartizione della superficie a favore di colture quali cereali, olivo e foraggere.